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L’Orientamento come Faro della Progettazione Esistenziale

Bentornata/o! 🙂 Il diario di bordo ti accoglie di nuovo, narrando il penultimo weekend del corso multi-qualifica per diventare Orientantore e Counselor. In questa fase, l’emozione nell’aula è tangibile, segno di un percorso di nove mesi che ha unito persone estranee, accomunate dal desiderio comune di diventare Orientatori e di offrire supporto agli altri.

Questo viaggio di consapevolezza ed empowerment ha offerto l’opportunità di esplorare le risorse interiore, scoprire aspetti importanti e risvegliare elementi rimasti sopiti per anni. Cristian Flaiani ha sottolineato l’importanza dell’orientamento formativo (a differenza di quello informativo) nel far emergere risorse inesplorate, trasformandole in guide personali.

Siamo o non siamo noi gli artefici del nostro destino?

Dopo 9 articoli scritti ormai mi conosci! Sai che sono un entusiasta e mi piace emozionarmi. Sono un romantico della vita…un po’ come il professor John Keating nell’Attimo fuggente…

Non hai visto il film??? Ma siamo matti!? Vedilo quanto prima!

Credo che, in grande misura, la responsabilità della nostra vita passa dalla consapevolezza di chi siamo e dalla riflessione sulle nostre scelte.

Come futuri orientatori abbiamo scelto di aiutare le persone a perseguire il loro benessere con delle scelte consapevoli riguardo il loro presente e quindi anche del futuro.

Ho avuto il privilegio di raccontare un viaggio che sta per volgere al termine. Si perché proprio domani ci saranno gli ultimi due giorni di corso. Da una parte sono soddisfatto e felice, dall’altra mi rendo conto che questo tempo sta passando, ed ora che si avvicina il gran finale…vorrei non finisse qui.

Bè, adesso che ci penso, potrei sempre continuare il per-corso per diventare Counselor! 😀

Se mi volto indietro vedo la mia crescita, soprattutto in termini di consapevolezza ed umanità. Vedo e sento anche quella di un gruppo, della mia classe, di tutte le persone che sono entrate nella mia vita, al quale ora sono affezionato, nonostante i nostri incontri si siano concentrati soltanto un weekend per ogni mese, a partire da aprile.

Mi perdonerete se in questo momento sto iniziando a sentire già un po’ di nostalgia! Che poi non sono mai stato un grande nostalgico…ma questa bella e positiva emozione, ora, me la tengo stretta, la vivo profondamente in questa serata di metà dicembre. Ne sento il bisogno.

Ma non siamo ancora ai saluti finali! E non siamo qui per commuoverci… (o forse si? :D)
Siamo qui per raccontare un altro piccolo grande passo verso la qualifica da Orientatore!

E cosa è successo durante il nono weekend del corso. Pronta/o? Let’s go!

🟡 Simulate di colloqui di orientamento: Ciclo di contatto e Resistenze al Contatto…non vi temiamo! 🟡

Il weekend ci ha visti impegnati in un intenso ripasso del ciclo di contatto gestaltico. Prima grazie alla docente Fabiana Solustri, che durante le simulate di orientamento ha messo in evidenza le diverse fasi del ciclo.

Inoltre abbiamo approfondito e sperimentato due concetti fondamentali per ogni orientatore o orientatrice: l’empatia e la verbalizzazione.

Ricordiamo che l’empatia è un sentimento forte e profondo, uno stato di identificazione fra personalità in cui una persona si sente dentro l’altra, si mette nei panni dell’altro rimanendo se stessa.

L’empatia riveste un sentimento sostanziale utile per:

  • comprendere il comportamento e il mondo soggettivo altrui
  • dare sostegno e supporto
  • interagire con assenza di giudizio

Il giorno dopo, abbiamo vissuto un’intensa esperienza condotta da Cinzia Colantuoni, che ha preso al volo, e direi alla lettera, la necessità della classe di comprendere a fondo le resistenze al contatto della teoria della Gestalt. Il tutto reso tangibile grazie ad una fortissima immaginazione guidata, avente l’obiettivo di permetterci di sentire ed ascoltare i nostri bisogni più profondi e comprendere quando, e come, li avremmo soddisfatti o non. Ovvero quando saremmo riusciti naturalmente a chiudere i nostri cicli di contatto interiori e quando invece avremmo messo in atto delle resistenze al contatto.

Successivamente sono state svolte diverse simulate di colloqui di orientamento, volte all’approfondimento delle modalità di resistenza al contatto, che sia clienti sia orientatori potrebbero mettere in atto durante la relazione d’aiuto.

Ore intense di alta formazione, sempre accompagnati dall’entusiasmo e dalla vivace passione delle docenti.

Al di là di di questi aspetti fondamentali, che invito ad approfondire nei precedenti articoli, è della prima mattinata del weekend che parlerà questo articolo.

Quando Cristian Flaiani ci ha guidato alla comprensione teorica e pratica dell’orientamento come pedagogia speciale.

🟡L’orientamento come dispositivo di pedagogia speciale🟡

Abbiamo abbracciato l’orientamento come pedagogia dei punti di forza, un approccio che ha rivoluzionato la nostra percezione. In questo senso è stato un punto culminante di auto-scoperta e crescita personale.

Invece di focalizzarci sulle debolezze, ci siamo concentrati sul potenziamento dei talenti unici di ciascuno di noi. Come ci indica Flaiani, l’orientatore è il medium grazie al quale la persona crea una nuova idea di vita e di sé. L’orientamento promuove l’agiatezza e la prevenzione del disagio, e non prende in cura, nè si occupa di riabilitazione.

E’ importante essere consapevoli che gli orientatori non agiscono in uno stato emergenziale. Per questo fortunatamente esistono altri professionisti.

Quindi non si occupano di ristrutturare, ma di riconfigurare. Che, similmente al concetto di gestalt di figura/sfondo, vuol dire far emergere in figura ciò che è rigenerante per la persona, come i suoi talenti e i suoi punti di forza. Questo cambio di prospettiva, ha già dimostrato i benefici a lungo termine poiché è in grado di spalancare le porte alla progettazione esistenziale.

🟡La progettazione esistenziale come risultato dell’orientamento formativo🟡

Seguire il sentiero che intreccia opportunità alle nostre passioni e ai nostri talenti non è solo un percorso educativo o lavorativo, ma una vera e propria progettazione esistenziale.
Questa visione non è solo un concetto astratto; è il cuore pulsante della nostra missione. Non ci limitiamo a informare; formiamo. Non siamo terapeuti; siamo guide per un orientamento formativo. La nostra missione è riconoscere e valorizzare i talenti unici di ogni individuo, creando connessioni significative e guidando verso una vita di significato. Ed è in questo contesto che il nono weekend ha rivelato la sua essenza.

🟡 Lavorare sul positivo: essere consapevoli delle nostre qualità🟡

Dopo l’approfondimento teorico, ci siamo immersi in un’attività pratica: l’auto-attribuzione e l’etero-attribuzione delle caratteristiche positive.

Un’esperienza che ha portato alla luce le caratteristiche che ci ispirano e guidano nella vita quotidiana. Un ponte tangibile tra teoria e pratica, un’esplosione di crescita personale senza precedenti.

Esplorando più a fondo l’attività di auto-attribuzione delle caratteristiche: rivivo con voi come ho collegato delle figure ispiratrici alla mia vita e alla mia esperienza.

Ogni collega corsista si è immerso nella ricerca nei propri archetipi ispiratori. Abbiamo affrontato l’esercizio con la sfida di pensare a persone o personaggi che ammiriamo profondamente.

Descrivo l’attività per te che stai leggendo…e magari la potrai ripetere a casa!

🟡I personaggi che ci ispirano: alla scoperta dei nostri punti di forza🟡

L’attività consiste nell’identificare e descrivere una persona o un personaggio che ammiri, non necessariamente famoso o un personaggio realmente esistito o vivente, e analizzare le sue caratteristiche, capacità, azioni, e atteggiamenti che ti affascinano. Si chiede di rappresentare questa figura attraverso immagini, parole, frasi, motti, aneddoti, accadimenti, e di annotare tutto su un foglio, evidenziando le caratteristiche che ti piacciono di più.

Nel mio caso, ho scelto diversi protagonisti del mio “pantheon personale“.

Henry David Thoreau, il filosofo della natura e della semplicità, è stato il mio faro. Ho visto in lui la capacità di vivere con coraggio e resilienza, di imparare da ogni cosa. La sua lezione sulla semplicità e l’essenzialità ha risuonato profondamente con il cammino Francescano della Marca che ho intrapreso nel 2020.

John Keating, il professore idealista de “L’Attimo Fuggente”, è stato un faro romantico nella mia scelta. La sua fiducia nei giovani e l’invito a vedere il mondo da diverse prospettive hanno plasmato il mio approccio alla vita.

Ken Shiro, dal manga “Ken il Guerriero”, ha incarnato la giustizia e la compassione. Ho riconosciuto in lui la lotta per difendere i più deboli, il rifiuto dell’ingiustizia e la fedeltà ai valori positivi.

Socrate, il filosofo dell’autosospensione del giudizio, è stato il faro quotidiano della mia autoindagine. La sua costante autoindagine mi ha ispirato a mettermi in discussione ogni giorno.

Nietzsche, con la sua visione di mondi possibili, è stato un punto di riferimento. Ho stimolato persone a immaginare e vivere nuovi mondi, a vedere la vita come un’opera straordinaria della quale ognuno di noi è il protagonista assoluto.

Spinoza, infine, con il suo “amor dei intellectualis”, ha rappresentato l’amore intellettuale per il divino. Ho percepito questa connessione divina nella mia vita, quando ho iniziato ad andare oltre i sensi, oltre la logica, per concentrarmi sull’intuito.

🟡Il legame con la nostra esperienza: la manifestazione delle qualità individuali🟡

Ma non ci siamo fermati alla mera scelta degli ispiratori. Abbiamo collegato ogni caratteristica individuata con esperienze personali in cui abbiamo manifestato tali qualità. Questo ancoraggio è stato il passo successivo, un modo tangibile di far emergere queste caratteristiche nel nostro essere quotidiano.

Ti metto in lista alcune delle caratteristiche positive legati ai personaggi citati, che metto in atto quotidianamente.

  • possibilità e coraggio di vivere nella semplicità in connessione con la natura, capacità di amare incondizionatamente, essere umili;
  • essere ispirato e scrivere articoli (come questo), poesie, emozionarsi per la bellezza del mondo e dell’esistenza, credere nei giovani, avere fede in se stessi e negli altri;
  • lottare per una giusta causa, difendere i bisognosi, avere una forte e incrollabile morale, sentirsi liberi;
  •  curiosità, essere un ricercatore dell’esistenza, studiare con piacere, fare e farsi le domande;
  • conoscere le emozioni e creare esperienze emotive per gli altri, immaginare l’impossibile, sognare un mondo migliore, avere una visione del mondo che potrà essere se solo mi impegnerò con volontà e dedizione, sapere di avere il potere di creare il mondo;
  • elevare lo spirito, sentirsi immersi in un tutto, sentirsi parte di qualcosa di più grande, essere mosso da un’idea, da un’emozione;

Attraverso questo intreccio di caratteristiche personali con le sfide e le opportunità del mondo, ho constatato che questo processo di consapevolezza è stato il nucleo pulsante nella ricerca di un percorso significativo, come quello intrapreso con Simbiosofia. Un esempio concreto si è delineato quando ho dedicato la mia passione per la scrittura, creando questi articoli e condividendo emozioni attraverso le parole. Questo approccio, ancorato nella consapevole valorizzazione delle mie unicità, si è rivelato fondamentale per plasmare una vita appagante e autentica.

E quindi…quali sono le persone o i personaggi che ti ispirano e parlano delle tue caratteristiche positive? Ora tocca a te!

Se pensi che l’AUTO-ATTRIBUZIONE sia qualcosa di molto interessante, immagina di unire come vedi e percepisci te stesso/a a come gli altri ti vedono, ovvero con l’ETERO-ATTRIBUZIONE. È qualcosa di straordinario. Perché?

Quando pensi di avere tante qualità e gli altri vedono in te le stesse caratteristiche che vedi in te stesso/a, vuol dire, in buona misura, che quello che esprimi all’esterno da te è coerente con quello che credi e risiede in te.

Vuol dire che c’è una profonda coerenza tra ciò che è radicato in te, che è dentro, INSIDE, e ciò che trasmetti all’esterno con le tue parole, i tuoi comportamenti, OUT. Con questa combinazione speciale puoi fare in modo di attrarre ciò che desideri verso di te. Bisogna sempre volerlo, ovviamente.

Si potrebbe anche parlare di una metodologia dal nome INSIDE-OUT, ma di questo parleremo un’altra volta.

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🟡Illuminare il futuro: L’orientamento come faro nella Progettazione Esistenziale🟡

L’orientamento come pedagogia dei punti di forza si trasforma così in un faro luminoso, guidandoci nella progettazione esistenziale.

Dalla comprensione dei nostri talenti unici emerge la possibilità di plasmare il nostro destino con consapevolezza. Questo approccio non solo modella il percorso educativo e lavorativo, ma si estende a una vera e propria progettazione esistenziale.

Rivolto sia ai giovani che stanno delineando il loro cammino sia agli adulti che desiderano dare una nuova forma alla propria esistenza, il corso ci sta offrendo gli strumenti per navigare consapevolmente il nostro futuro.

La progettazione esistenziale diventa così la chiave per dare forma al nostro futuro, costruendo ponti tra le passioni personali e le opportunità che il mondo offre.

In un’epoca in cui la consapevolezza di sé e la progettazione del futuro diventano sempre più cruciali, si rivela un passo fondamentale verso la costruzione di una vita significativa e appagante.

Ti invito a restare con noi, per il prossimo e entusiasmante capitolo finale di questa avventura formativa.

Presto sarò un Orientatore!

A presto,
Greg 😉

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