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Diventare Orientatore?! l’inizio del per-corso

Con questo diario di bordo, del primo weekend di formazione, dò il via al racconto del corso multi-qualifica per diventare Orientatore e Counselor diretto dalla Simbiosofia. E così inizia il per-corso!

Sono Gregorio, uno dei 16 corsisti, aspirante orientatore. Piacere mio e…Let’s go!

🟡Orientare: se stessi e gli altri🟡

Ci sono dei momenti in cui sei spinto da qualcosa, che parte da dentro. Qualcosa che senti ti porterà oltre il quotidiano, oltre la realtà tangibile, e l’unico grande “rischio” di ascoltare quelle sensazioni potrebbe essere di scegliere diversamente, di cambiare.

Disorientarsi, perdere i punti di riferimento, quelli certi, per poi ricominciare a lavorare su di sé e raggiungere la consapevolezza di tutto ciò che puoi divenire. Potrebbe davvero cambiarti la vita. Provaci almeno. Tenta mi sono detto, cosa può accadermi?

Tentare, ancora una volta, di seguire quella bussola interiore, quella che non ascolti da troppi anni o hai lasciato oscurare da paure, pregiudizi e forse anche da quelle sensazioni di fallimento che ti tengono incollato al passato.

Ma il fallimento non esiste, vero? Chiedo conferma per mettermi l’anima in pace. Quando arriva il momento giusto, scegliere di seguire il sentiero meno battuto è l’unico modo per “lasciare andare” chi sei ed andare incontro al nuovo te.

Già riesci ad intravedere il futuro te ma è una visione ancora troppo sbiadita, perciò hai bisogno di strumenti, metodi e stimoli per vedere più chiaramente. Hai solo bisogno di orientare te stesso/a.

 

🟡L’orientamento🟡

Sarebbe possibile sintetizzare che cos’è l’orientamento con un’unica definizione: è un processo che permette di assumere una profonda consapevolezza di se stessi.

Ma è una frase, un concetto, che racchiude tanti altri significati. Soprattutto per quanto riguarda la funzione pratica, utile, che l’orientamento può avere per il nostro benessere interiore. Allora proviamo ad andare dentro al concetto.

L’orientamento è un’educazione alla vita, un’educazione alle scelte. Fare delle scelte è una costante della vita. Ed anche non scegliere è una scelta. Le scelte ci indirizzano verso alcune rotte, alcune strade. Scegliere vuol dire andare verso una precisa direzione, abbandonando altre.

Le scelte definiscono chi siamo, delineano il nostro vivere quotidiano. E’ chiaro come le scelte siano fondamentali per intraprendere l’obiettivo del benessere.

 

….Ma come possiamo scegliere ottimamente, considerando noi stessi, se non ci conosciamo? Se non mettiamo a fuoco ciò che ci fa stare bene e ciò che ci fa stare male? Se non siamo consapevoli del nostro potenziale?

L’orientamento è ciò di cui abbiamo assolutamente bisogno, proprio per questo. Ci permette di avere consapevolezza di chi siamo e di come investire le nostre risorse di tempo, conoscenze, competenze, per scegliere di seguire la nostra strada.

Nostra perché è personale, unica. Ognuno di noi ha bisogno di orientarsi, di chiarire o scoprire chi è, per educarsi, per scegliere di vivere una vita soddisfacente, dove sentirsi realizzato/a.

 

🟡La relazione con l’altro🟡

ASCOLTO, EMPATIA, PERCEZIONE, ALTRUISMO, CONTATTO, RESPONSABILITA’, CONCENTRAZIONE,
RISONANZA: un orientatore è consapevole che la relazione con l’altro è fondamentale per mettere in moto il processo di orientamento.
Così ci siamo presentati, prima a tutto il gruppo e poi l’uno di fronte all’altra. E’ bello quando gli altri ti vedono, ma veramente. Quando gli altri ti ascoltano, e percepiscono qualcosa di te che nemmeno ricordavi, che forse era rimasta troppo a lungo in silenzio, dentro, o quando riconoscono qualità che non pensavi di avere (sicuramente non male per chi ha un’autostima malconcia!).

E’ anche più bello quando mettersi in relazione con l’altro diventa occasione per apprendere la fondamentale arte dell’empatia. Si perché è fondamentale prendersi cura delle emozioni altrui, come per l’artigiano che è consapevole della fragilità dell’argilla e quindi ha bisogno di percepire, con i suoi sensi, la forma che sta assumendo durante le delicate fasi di trasformazione.

 

…Imparare ad assumersi la responsabilità di accogliere l’altro, e per farlo coscientemente è necessario attivare la totalità dei nostri sensi, attivare il sé, implicitamente ed esplicitamente.

Avere consapevolezza di questo processo è fondamentale per mantenere la concentrazione, il contatto con l’altro, mettere in pratica l’ascolto attivo, in modo altruistico.

La vera empatia infatti consiste in uno sforzo consapevole di sentire ciò che sente l’altro, senza invadere la sua sfera emotiva con le nostre emozioni. Per far sì che l’empatia sia davvero efficace è fondamentale non perdersi nell’altro. Infatti la risonanza emotiva, che avviene grazie alla ricezione delle vibrazioni altrui, può essere anche pericolosa, poiché incontrollabile e destabilizzante.

Dunque, per un orientatore come per un counselor, è importante sentire le emozioni altrui quanto saper controllare le proprie.
Come esplicitato in aula dal docente Cristian Flaiani.

🟡Io e te siamo entrati in contatto🟡

Nella teoria della Gestalt si parla di interazione con l’altro da sé, cioè con l’ambiente.

Io e te, due diversi organismi, due individui, siamo entrati in contatto con la nostra interazione che avviene attraverso ciò che viene definito come “confine di contatto”, ovvero lo spazio di interazione fra me e l’altro.

Diventare orientatore vuol dire essere consapevoli delle dinamiche, delle implicazioni, delle possibilità che accadono quando entriamo in relazione con l’altro da sé. E di tutte quelle barriere comunicative che si instaurano durante la relazione. Per questo un tecnico dell’orientamento conosce la comunicazione e le sue tecniche.

Così ci siamo sperimentati in aula, esercitando l’ascolto attivo, discutendo gli accadimenti emotivi, comunicando e ricevendo feedback.

Man mano che mi sono esercitato a percepire ed accogliere l’altra persona con il suo vissuto, di idee ed emozioni, è anche emersa la consapevolezza di ciò che sono, dei punti di forza e debolezza, delle mie fragilità.

Nel mentre è accaduto qualcosa di meraviglioso: nuove possibilità, prospettive ritrovate, sono nate e rinate dentro me.

La persona può costruirsi e decostruirsi solo all’interno delle relazioni. Ed ecco che, oltre ad acquisire strumenti e metodi per orientare, stavo orientando me stesso.

🟡Oltre noi, il potere del gruppo🟡

SENTIMEMENTO, OLTRITA’, DIS-ANATROCCOLIZZAZIONE, CIGNIZZAZIONE, ELENIZZAZIONE.
Ma che parole sono? Non esistono! Invece esistono, per il nostro gruppo. Sono emerse durante i momenti di confronto, di scambio libero. Così è nato un nuovo dizionario.

E’ un dizionario unico, che si sta formando ad ogni incontro, creato spontaneamente da 18 persone (docenti e tutor compresi), per gioco, mosse dalla voglia di esprimere se stesse ma anche di trovare una comunione d’intenti, di scambio di significati, di arricchimento grazie all’altra.

 

Parole piene di significato, che fanno adesso per sempre parte della nostra storia di gruppo, del nostro viaggio insieme, appena iniziato.

L’orientatore lavora anche con i gruppi di persone.
Il potere del gruppo è proprio questo, oltre a dare la consapevolezza che insieme si può fare bene e meglio è anche fonte di ispirazione, motivazione, è la rete di relazioni per creare qualcosa che prima non esisteva. Fare formazione esperienziale, in gruppo, è un ottimo modo per apprendere e creare il nuovo.

 

 

L’esperienza senza apprendimento non è esperienza. Non c’è esperienza se non c’è qualcosa di nuovo. Per questo il per-corso qualificante come Tecnico dell’Orientamento sta trasferendo degli strumenti per lavorare con le persone, allo scopo di favorire il raggiungimento di obiettivi di gruppo. Abbiamo iniziato ad acquisire strumenti per lavorare sinergicamente e in armonia, con più persone nello stesso ambiente.

 

 

Come in una delle attività dirette dalla docente Fabiana Solustri, dove abbiamo riflettuto sul “nostro sentire” dopo lo svolgimento di un lavoro di gruppo, avente un obiettivo comune.

🟡L’orientamento, un processo interiore che non ha mai fine🟡

Sembra scontato dirlo ma per molti non lo è: non si finisce mai di divenire. E possiamo aiutarci a dare una precisa direzione alla nostra evoluzione, come esseri umani, grazie all’orientamento interiore. Imparare ad orientarsi, e farlo in una società dove la complessità sembra l’unica certezza, risulta sempre più necessario. Soprattutto per dare voce a se stessi e non soffocare nel caos quotidiano.

In questo senso è stato interessante ascoltare la storia della nostra tutor del corso, Paola Fares, che ci ha raccontato del suo cambiamento. Di come è diventata un tecnico dell’orientamento e di come ora intraprende quotidianamente la sua strada più vera.

 

Quello di orientarsi è un bisogno espresso sempre di più, sia dai giovani sia dai più adulti. Ed accade di tanto in tanto, anche in età matura, di non riuscire più a conoscersi o riconoscersi. Di perdere la bussola, ogni punto di riferimento. Così ci fermiamo e magari riusciamo a fare il punto della nostra vita. Una domanda può sorgere spontanea, spesso è lo stesso corpo che ci parla: Sto dando voce alla parte più autentica di me stesso/a ?

Una delle ragioni per cui ho intenzione di diventare tecnico dell’orientamento è proprio questa: mi sento vicino alle persone che hanno difficoltà ad individuare percorsi di vita autentica, ad esprimere queste esigenza, e mi piacerebbe aiutarle.

Prima di poter aiutare l’altra persona, ad orientarsi, ho bisogno anzitutto fare il punto su chi sono, cosa posso fare, quali sono i miei desideri e perché sono qui. E il corso mi sta aiutando in tutto questo.

Sono responsabile del mio futuro e quindi ho bisogno di orientarmi per seguire la mia strada. Ed auguro proprio questo a te che stai leggendo, di seguire il tuo cammino avendo profonda consapevolezza di te stesso/a.

Buon orientamento!
Al prossimo diario,
Gregorio

 

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